Giocando si beve: il Juryeonggu e le tazze coreane

Il Juryeonggu (in coreano 주령구) è un dado ligneo a 14 facce, rinvenuto per la prima volta nel 1975 nella città di Gyeongju, sita in un’area di enorme interesse archeologico. Sfortunatamente, l’esemplare si disintegrò poco tempo dopo, durante la fase di essiccazione in laboratorio: il legno di quercia può resistere per lunghi periodi di tempo solamente in condizioni anaerobiche (prive di ossigeno). Nonostante ciò, altri esemplari furono poi trovati in altri siti, e repliche di questi sono tutt’ora esposte in musei.

Il dado è classificato come coreano, datato originariamente 668-935 d.C., periodo Silla unificato. Il nome Juryeonggu è trascritto in Hanja (酒令具: letteralmente “strumento per i giochi alcolici”), e da qui la sua funzione: il dado veniva usato come passatempo alcolico tra commensali di un rango medio-alto, che potevano permettersi di passare le serate in compagnia a bere.

Foto n. 1

Qui invece una replica esposta nel museo nazionale di Gyeongju

La forma della replica n.1 risulta più simile a quella originale del 1975; purtroppo però non ci è dato sapere quali fossero i colori originali, alcune fonti sostengono che ci fosse della lacca nera a ricoprire il legno di quercia. Le misure specifiche invece seguono dei rigori aritmetici veramente particolari, in quanto il poliedro presenta facce quadrate ed esagonali irregolari (qui una spiegazione hardcore per gli appassionati di aritmetica). Oggi la stessa forma di poliedro è utilizzata come pattern strutturale per decorazioni (quali luci da esterni, vedi foto n. 2) o addirittura dolci (foto n. 3), volti ad accompagnare i momenti di gioco.

Ed ecco le regole del gioco, tradotte:

  • 삼잔일거 Sam-jan-il-geo (三盞一去): bere tre bicchieri di fila
  • 중인타비 Jung-in-ta-bi (衆人打鼻): farsi strucare il naso da più commensali
  • 자창자음 Ja-chang-ja-eum (自唱自飮): cantare e bere da solo
  • 음진대소 Eum-jin-dae-so (飮盡大笑): finire una tazza intera e ridere a crepapelle
  • 금성작무 Geum-seong-jak-mu (禁聲作舞): ballare da solo senza musica
  • 유범공과 Yu-beom-gong-gwa (有犯空過): rimanere immobili anche se altri ti molestano
  • 농면공과 Nong-myeon-gong-gwa (弄面孔過): rimanere immobili anche se vengono solleticati volti di altri commensali
  • 곡비즉진 Gok-bi-jeuk-jin (曲臂則盡): finire una tazza intera incrociando le braccia con un altro commensale
  • 추물막방 Chu-mul-mak-bang (醜物莫放): bere da una tazza senza togliere qualcosa di sporco da essa (presumibilmente messo lì da un commensale)
  • 월경일곡 Weol-gyeong-il-gok (月鏡一曲): cantare la canzone “Weolgyeong”
  • 공영시과 Gong-yeong-si-gwa (空詠詩過): recitare una poesia
  • 임의청가 Im-eui-cheong-ga (任意請歌): chiedere ad un commensale di cantare una canzone scelta arbitrariamente
  • 자창괴래만 Ja-chang-Goe-rae-man (自唱怪來晩): cantare la canzone “Goeraeman”
  • 양잔즉방 Yang-jan-jeuk-bang (兩盞則放): quando ricevi due tazze, prosciugale all’istante

Le tazze

Gyeyeongbae (계영배 )

Foto n. 4

A prima vista una comune tazza poggiata su un piattino, che a sua volta è poggiato sopra un contenitore che può avere varie forme, da quella di una semplice teiera, come nella figura qui a lato, o che può assumere altre forme, come quella di un drago, di una persona sdraiata, o altro ancora. Quello che rende diversa questa tazza dalle altre comuni tazze da tè è la presenza di una protrusione centraleche, nell’aspetto, si potrebbe paragonare allo stilo e allo stimma del pistillo di un fiore.
Il nome si traduce letteralmente con «tazza che avverte se si riempie troppo». Quando la tazza viene riempita in quantità moderata, nulla succede e si può usare normalmente per bervi il tè o il liquore che vi è stato versato; tuttavia se il liquido arriva a circa il 70 per cento della capacità della tazza, o oltre questo limite, il tè o il liquore scompare. Il segreto di questo effetto risiede in quella colonna centrale attaccata alla base della tazza. La colonna nasconde un tubo a U capovolto che, grazie al principio dei vasi comunicanti, fa sì che, se il volume del liquido è inferiore al 70% della capacità della tazza, il livello resti fermo. Ma, se il livello del liquido raggiunge l’altezza prevista o la supera, il tè o il liquore che sono contenuti nella tazza vengono risucchiati e finiscono, attraverso i fori del piattino, nel contenitore sottostante. Si tratta del principio del sifone, basato sulla pressione idrostatica. Man mano che il liquido viene versato nella tazza, questo sale anche nella parte ascendente del tubo a U capovolto. Vi sale senza alcuno sforzo perché la parte finale di questo tubo è aperta e al suo interno non si crea pressione. Una volta che il liquido raggiunge la sommità della U capovolta, comincia a fluire nella parte discendente e a uscire sotto la tazza. Il peso del liquido tira in basso anche il resto del contenuto della tazza, fino al livello in cui si trova il foro.

Foto n. 5

In questa foto si notano chiaramente il forellino che si trova alla base della colonna centrale della tazza e i fori del piattino che permettono al liquido di defluire nel contenitore sottostante.

La tazza fu ideata originariamente dal filosofo sirhak e scienziato Ha Baek-won (하백원 河百源) del periodo Joseon (1392-1910). In seguito l’artista della ceramica U Myeong-ok(우명옥 禹明玉) fece rivivere la tecnica e modellò le sue particolari tazze gyeyeongbae. Secondo quanto viene riferito dal Museo del liquore tradizionale di Jeonju, U Myeong-ok apprese l’arte della ceramica al laboratorio delle ceramiche di Gwangju che produceva oggetti di ceramica per il palazzo reale. Costui ad un certo punto riuscì a creare un tipo particolare di ceramica bianca come la neve, chiamata seolbaekjagi (설백자기 雪白磁器).

Oggi i coreani non usano più il gyeyeongbae per bere, rimane come simbolo per prevenire una eccessiva indulgenza e per promuovere la moderazione nella vita di ogni giorno: secondo un’usanza del periodo Joseon, il padre faceva bere al figlio del liquore mediante il gyeyeongbae durante la cerimonia del raggiungimento della maggiore età, per instillare nel giovane i valori di una vita vissuta con moderazione.
Il fatto che questo oggetto sia stato creato da un filosofo sirhak e che sia stato considerato in passato come un mezzo per insegnare la moderazione ai giovani coreani che si apprestavano a vivere da adulti ne fa un oggetto singolarissimo, di alto valore culturale.

Masangbae

Una coppa coreana in celadon [1] , dinastia Goryeo, XII/XIII secolo, di forma conica con base appuntita e smaltata con intarsi floreali. Queste tazze, conosciute come masangbae (letteralmente 'tazze usate a cavallo'), erano recipienti per il vino ed erano specificamente fatte per essere usate mentre si andava a cavallo.
Durante la dinastia Goryeo era consuetudine che un comandante ricevesse una bevanda per assicurarsi la buona sorte prima di andare in guerra, ed erano generalmente usate dai soldati che dovevano rimanere a cavallo durante la battaglia.

Foto n. 6

Coppa coreana in celadon

Note

[1] Il celadon è un tipo di ceramica, proprio della Cina (cinese: 青瓷, pinyin: qingci) e dell'Estremo Oriente, tipico della Corea del periodo Goryeo (918-1392)

Bibliografia

Purtroppo il sito ufficiale del museo di Gyeongju è offline, quindi ho dovuto recuperare le informazioni su il Juryeonggu da siti terzi, nei quali erano riusciti a salvare informazioni prima che il sito andasse fuori uso.

http://www.dellacivetta.org/goldandjade/2020/07/05/juryeonggu-14-sided-dice/ (last accessed: 10 novembre 2021)

https://kpopjacketlady.com/2016/12/31/juryeonggu-a-14-sided-die-from-the-golden-age-of-silla/(last accessed: 10 novembre 2021)

Gyeyeongbae, in Koreana, 24(4), inverno 2010

https://www.invaluable.com/auction-lot/a-korean-celadon-cup-masangbae-goryeo-dynasty-12t-495-c-e884226bf7 (last accessed: 10 novembre 2021)

Indietro
Indietro

Endangered Archives Programme: i preziosi manoscritti Shui

Avanti
Avanti

La laguna in versi: Yang Lian in ‘Elegia veneziana’